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17/06/2015
IL BILANCIO DELLA STAGIONE 2014/2015 DEL SETTORE GIOVANILE ARANCIOBLU: PARLA IL RESPONSABILE MASSIMO COSTAGLIOLA
E’ tempo di bilanci in casa Aurora Basket Jesi, col settore giovanile che ha terminato tutte le sue attività con la fine della Simonetta Cup (che ha visto prevalere la Victoria Libertas Pesaro) ed ora si appresta ad intraprendere un’estate tra libri e banchi di scuola per chi sta affrontando la maturità, ed in palestra per chi è libero dall’importante impegno scolastico. Oggi facciamo il resoconto dell’annata 2014/2015 insieme al responsabile del settore giovanile arancioblu, Massimo Costagliola di Fiore, giunto al secondo anno a capo del vivaio jesino.
Si è conclusa domenica, con il successo della VL Pesaro, la 15^ edizione della Simonetta Cup: puoi farci un bilancio generale della 3 giorni jesina?
Estremamente positivo. Sono state giocate 30 partite in meno di 72 ore, l'organizzazione si è dimostrata ancora una volta capace di reggere uno sforzo cosi importante ed i piccoli contrattempi fisiologici sono stati risolti prontamente grazie a disponibilità e buon senso. La cornice dell'UBI BPA Sport Center si è dimostrata affascinante con le quasi 1000 persone presenti all'evento, anche se purtroppo il meteo non ci ha concesso di giocare in piazza. Il livello tecnico del torneo si è rivelato come sempre alto, quest'anno abbiamo allargato la partecipazione a squadre meridionali come Trapani e Torre Annunziata e ci fa piacere aver offerto loro una possibilità di confronto che spesso manca nelle loro realtà regionali. Abbiamo assistito a partite di grande spessore, come la finalissima Roma – Pesaro o la semifinale Roma - Milano giocata in una Piazza della Repubblica gremita cosi come al remake della finale regionale marchigiana Pesaro - Ancona, avvenuta nei quarti di finale. I ragazzi sono partiti tutti col sorriso e siamo sicuri che conserveranno per sempre un ricordo positivo di questa esperienza; le famiglie hanno partecipato con passione e correttezza all'evento, le società sono rimaste tutte soddisfatte dell'accoglienza ricevuta. Ringrazio di cuore tutti i membri dello staff logistico, sempre pronti a risolvere qualsiasi problema si presentasse.
A livello di settore giovanile, quest’anno i successi sono stati maggiori rispetto all’anno scorso: qual è stata la parola chiave durante questa annata?
Difficile racchiudere una stagione in una parola chiave, ma se proprio scegliere è IDENTITÀ. Credo che dopo un biennio di lavoro a questo progetto sia cresciuto in tutti i ragazzi, i membri dello staff e dirigenti il concetto di senso di appartenenza. Senso di appartenenza ad un club, ad una comunità che inizia ad avere un'identità ben chiara sotto vari profili: tecnico-tattico, fisico, caratteriale. Abbiamo abbattuto l'esistenza di compartimenti stagno tra i vari gruppi giovanili, la sintonia e la flessibilità tra i membri dello staff ha permesso di sviluppare un sistema di gioco che partendo dalle basi si arricchisce quando si cresce di categoria, per i ragazzi cosi diventa facile riconoscere e sviluppare il proprio percorso formativo partecipando anche ai campionati di diversa annata. Anche fisicamente i nostri ragazzi sono cresciuti molto, sotto tale profilo il nostro preparatore Diego Possanzini ha svolto un ottimo lavoro, ed i risultati si sono visti quando abbiamo iniziato a confrontarci con realtà regionali ed extraregionali a cui nemmeno potevamo avvicinarci due anni fa. Infine, molte partite quest'anno a partire dagli Under 19 per terminare agli Under 13, passando per gli Under 15, sono state vinte subendo un canestro in meno degli avversari più che realizzandone uno in più. Dati alla mano abbiamo presentato in campo delle squadre dalla forte identità difensiva e lo sviluppo di questo valore ci ha permesso di superare altre lacune, raggiungendo risultati in alcuni casi insperati. Io sono orgoglioso di questa caratteristica, perché dietro di lo sviluppo di essa si celano valori positivi come lo spirito di sacrificio, l'umiltà, la voglia di collaborare ed aiutarsi reciprocamente. Credo quindi che l'affermarsi di un'identità chiara sotto questi molteplici aspetti sia stata determinante per raggiungere determinati risultati collettivi ed individuali.
Possiamo dire che avete iniziato a mettere le basi per un futuro ancora più ricco di successi?
Dal mio insediamento il primo obiettivo è stato quello di costruire una struttura che riuscisse a dare sostanza al lavoro da svolgere, abbiamo lavorato sul consolidamento di una foresteria che diventasse sempre più funzionale ed accogliente. Oggi ospitiamo sette ragazzi, ci siamo aperti anche all'esperienze con gli stranieri dalla scorsa stagione ed in tal senso voglio ringraziare il lavoro impagabile svolto da Salvatore Cagnazzo, responsabile della foresteria, da Manuela Orciani, prima che governante una vera ‘seconda mamma’ per tutti i nostri atleti ospitati, ed anche Marco Raffaeli, che ha svolto e continua a svolgere in maniera egregia il ruolo di Direttore Sportivo del settore giovanile insieme a quello di allenatore. Possiamo contare su un'organizzazione invidiabile grazie al servizio di tante persone appassionate, come società siamo fortunati ad aver a disposizione queste risorse umane perché senza di essi tutto sarebbe più difficile se non impossibile. Un ringraziamento è d'obbligo, dunque, per tutti i dirigenti che hanno macinato km e km assieme a noi per tutto l'arco della stagione. Abbiamo creato uno staff di allenatori valido tecnicamente e molto collaborativo, con tutti loro l'integrazione umana e tecnica è migliorata in questo biennio e la sintesi di tante diversità sta producendo un bel prodotto. Le basi ci sono, l'organizzazione del lavoro ed il metodo hanno dimostrato di funzionare. Per fare ulteriori passi in avanti è chiaro che bisogna continuare a credere nel lavoro fatto ed investire su quello futuro, io spero che la società assecondi questa onda di positività che arriva dai nostri giovani e la cavalchi.
Se dovessi scegliere 3 fotografie da incorniciare di questa stagione, quali sarebbero e perché?
In una stagione si condensano tante emozioni che è veramente difficile spiegare, effettivamente più che le sensazioni ci sono delle immagini che rimangono indelebili nella nostra memoria. Io difficilmente dimenticherò tre passaggi vissuti durante questo percorso: il primo pensiero in ordine temporale va all'abbraccio con il nostro dirigente Franco Scipioni al termine della vittoria degli Under 19 decisiva per la vittoria del campionato a Civitanova: vederlo commosso per la vittoria e sentirlo cosi soddisfatto mi ha riempito il cuore e mi ha gratificato tanto. Idealmente racchiudo in quella stretta la collaborazione esistita tra noi allenatori ed i vari dirigenti dei gruppi, il senso di un lavoro svolto in come per raggiungere un unico obiettivo; la seconda fotografia bellissima riguarda gli Under 19 e gli Under 13 (Gruppo 2003), durante una partita infrasettimanale di questi ultimi i più grandi reduci dalla conquista delle finali nazionali hanno "marinato" la seduta pesi per guardare gli istanti finali della gara, hanno incitato i compagni più piccoli trascinandoli in una rimonta incredibile e hanno voluto fare l'urlo finale assieme a loro. Un'immagine che dà il senso dell'e e del clima familiare creatosi tra i ragazzi indipendentemente dall'età. Infine in una fotogramma unico mi viene di associare la visione dei ragazzi Under19, Under17 ed Under 15 nel chiuso degli spogliatoi al termine delle gare di finali nazionali ed Interzona, la tristezza dipinta nei loro volti diventerà rabbia ed ardore dal primo giorno di allenamento nella prossima stagione, mentre le lacrime costituiranno il principale carburante motivazionale per provare a superare nuovi limiti.
Sono già in programma una serie di allenamenti per i ragazzi che nella stagione appena conclusa sono stati a stretto contatto con la prima squadra?
Dopo le varie fasi nazionali ogni squadra ha goduto di una settimana di riposo, i gruppi di eccellenza proseguiranno la propria attività sino all'ultima settimana di giugno, per le prime due settimane di luglio prevediamo altre due settimane di lavoro utile anche a testare alcuni ragazzi provenienti da altre realtà. Intanto lo staff tecnico della prima squadra ha iniziato già da due settimane un programma di lavoro integrato su un nucleo di 8 atleti, con l'obiettivo di renderli più pronti all'avvio della prossima stagione.
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E’ tempo di bilanci in casa Aurora Basket Jesi, col settore giovanile che ha terminato tutte le sue attività con la fine della Simonetta Cup (che ha visto prevalere la Victoria Libertas Pesaro) ed ora si appresta ad intraprendere un’estate tra libri e banchi di scuola per chi sta affrontando la maturità, ed in palestra per chi è libero dall’importante impegno scolastico. Oggi facciamo il resoconto dell’annata 2014/2015 insieme al responsabile del settore giovanile arancioblu, Massimo Costagliola di Fiore, giunto al secondo anno a capo del vivaio jesino.
Si è conclusa domenica, con il successo della VL Pesaro, la 15^ edizione della Simonetta Cup: puoi farci un bilancio generale della 3 giorni jesina?
Estremamente positivo. Sono state giocate 30 partite in meno di 72 ore, l'organizzazione si è dimostrata ancora una volta capace di reggere uno sforzo cosi importante ed i piccoli contrattempi fisiologici sono stati risolti prontamente grazie a disponibilità e buon senso. La cornice dell'UBI BPA Sport Center si è dimostrata affascinante con le quasi 1000 persone presenti all'evento, anche se purtroppo il meteo non ci ha concesso di giocare in piazza. Il livello tecnico del torneo si è rivelato come sempre alto, quest'anno abbiamo allargato la partecipazione a squadre meridionali come Trapani e Torre Annunziata e ci fa piacere aver offerto loro una possibilità di confronto che spesso manca nelle loro realtà regionali. Abbiamo assistito a partite di grande spessore, come la finalissima Roma – Pesaro o la semifinale Roma - Milano giocata in una Piazza della Repubblica gremita cosi come al remake della finale regionale marchigiana Pesaro - Ancona, avvenuta nei quarti di finale. I ragazzi sono partiti tutti col sorriso e siamo sicuri che conserveranno per sempre un ricordo positivo di questa esperienza; le famiglie hanno partecipato con passione e correttezza all'evento, le società sono rimaste tutte soddisfatte dell'accoglienza ricevuta. Ringrazio di cuore tutti i membri dello staff logistico, sempre pronti a risolvere qualsiasi problema si presentasse.
A livello di settore giovanile, quest’anno i successi sono stati maggiori rispetto all’anno scorso: qual è stata la parola chiave durante questa annata?
Difficile racchiudere una stagione in una parola chiave, ma se proprio scegliere è IDENTITÀ. Credo che dopo un biennio di lavoro a questo progetto sia cresciuto in tutti i ragazzi, i membri dello staff e dirigenti il concetto di senso di appartenenza. Senso di appartenenza ad un club, ad una comunità che inizia ad avere un'identità ben chiara sotto vari profili: tecnico-tattico, fisico, caratteriale. Abbiamo abbattuto l'esistenza di compartimenti stagno tra i vari gruppi giovanili, la sintonia e la flessibilità tra i membri dello staff ha permesso di sviluppare un sistema di gioco che partendo dalle basi si arricchisce quando si cresce di categoria, per i ragazzi cosi diventa facile riconoscere e sviluppare il proprio percorso formativo partecipando anche ai campionati di diversa annata. Anche fisicamente i nostri ragazzi sono cresciuti molto, sotto tale profilo il nostro preparatore Diego Possanzini ha svolto un ottimo lavoro, ed i risultati si sono visti quando abbiamo iniziato a confrontarci con realtà regionali ed extraregionali a cui nemmeno potevamo avvicinarci due anni fa. Infine, molte partite quest'anno a partire dagli Under 19 per terminare agli Under 13, passando per gli Under 15, sono state vinte subendo un canestro in meno degli avversari più che realizzandone uno in più. Dati alla mano abbiamo presentato in campo delle squadre dalla forte identità difensiva e lo sviluppo di questo valore ci ha permesso di superare altre lacune, raggiungendo risultati in alcuni casi insperati. Io sono orgoglioso di questa caratteristica, perché dietro di lo sviluppo di essa si celano valori positivi come lo spirito di sacrificio, l'umiltà, la voglia di collaborare ed aiutarsi reciprocamente. Credo quindi che l'affermarsi di un'identità chiara sotto questi molteplici aspetti sia stata determinante per raggiungere determinati risultati collettivi ed individuali.
Possiamo dire che avete iniziato a mettere le basi per un futuro ancora più ricco di successi?
Dal mio insediamento il primo obiettivo è stato quello di costruire una struttura che riuscisse a dare sostanza al lavoro da svolgere, abbiamo lavorato sul consolidamento di una foresteria che diventasse sempre più funzionale ed accogliente. Oggi ospitiamo sette ragazzi, ci siamo aperti anche all'esperienze con gli stranieri dalla scorsa stagione ed in tal senso voglio ringraziare il lavoro impagabile svolto da Salvatore Cagnazzo, responsabile della foresteria, da Manuela Orciani, prima che governante una vera ‘seconda mamma’ per tutti i nostri atleti ospitati, ed anche Marco Raffaeli, che ha svolto e continua a svolgere in maniera egregia il ruolo di Direttore Sportivo del settore giovanile insieme a quello di allenatore. Possiamo contare su un'organizzazione invidiabile grazie al servizio di tante persone appassionate, come società siamo fortunati ad aver a disposizione queste risorse umane perché senza di essi tutto sarebbe più difficile se non impossibile. Un ringraziamento è d'obbligo, dunque, per tutti i dirigenti che hanno macinato km e km assieme a noi per tutto l'arco della stagione. Abbiamo creato uno staff di allenatori valido tecnicamente e molto collaborativo, con tutti loro l'integrazione umana e tecnica è migliorata in questo biennio e la sintesi di tante diversità sta producendo un bel prodotto. Le basi ci sono, l'organizzazione del lavoro ed il metodo hanno dimostrato di funzionare. Per fare ulteriori passi in avanti è chiaro che bisogna continuare a credere nel lavoro fatto ed investire su quello futuro, io spero che la società assecondi questa onda di positività che arriva dai nostri giovani e la cavalchi.
Se dovessi scegliere 3 fotografie da incorniciare di questa stagione, quali sarebbero e perché?
In una stagione si condensano tante emozioni che è veramente difficile spiegare, effettivamente più che le sensazioni ci sono delle immagini che rimangono indelebili nella nostra memoria. Io difficilmente dimenticherò tre passaggi vissuti durante questo percorso: il primo pensiero in ordine temporale va all'abbraccio con il nostro dirigente Franco Scipioni al termine della vittoria degli Under 19 decisiva per la vittoria del campionato a Civitanova: vederlo commosso per la vittoria e sentirlo cosi soddisfatto mi ha riempito il cuore e mi ha gratificato tanto. Idealmente racchiudo in quella stretta la collaborazione esistita tra noi allenatori ed i vari dirigenti dei gruppi, il senso di un lavoro svolto in come per raggiungere un unico obiettivo; la seconda fotografia bellissima riguarda gli Under 19 e gli Under 13 (Gruppo 2003), durante una partita infrasettimanale di questi ultimi i più grandi reduci dalla conquista delle finali nazionali hanno "marinato" la seduta pesi per guardare gli istanti finali della gara, hanno incitato i compagni più piccoli trascinandoli in una rimonta incredibile e hanno voluto fare l'urlo finale assieme a loro. Un'immagine che dà il senso dell'e e del clima familiare creatosi tra i ragazzi indipendentemente dall'età. Infine in una fotogramma unico mi viene di associare la visione dei ragazzi Under19, Under17 ed Under 15 nel chiuso degli spogliatoi al termine delle gare di finali nazionali ed Interzona, la tristezza dipinta nei loro volti diventerà rabbia ed ardore dal primo giorno di allenamento nella prossima stagione, mentre le lacrime costituiranno il principale carburante motivazionale per provare a superare nuovi limiti.
Sono già in programma una serie di allenamenti per i ragazzi che nella stagione appena conclusa sono stati a stretto contatto con la prima squadra?
Dopo le varie fasi nazionali ogni squadra ha goduto di una settimana di riposo, i gruppi di eccellenza proseguiranno la propria attività sino all'ultima settimana di giugno, per le prime due settimane di luglio prevediamo altre due settimane di lavoro utile anche a testare alcuni ragazzi provenienti da altre realtà. Intanto lo staff tecnico della prima squadra ha iniziato già da due settimane un programma di lavoro integrato su un nucleo di 8 atleti, con l'obiettivo di renderli più pronti all'avvio della prossima stagione.
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