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10/12/2013
IL PUNTO DI ALTERO LARDINELLI - JUKIC: UNA PROVA DI CARATTERE E DI SINTONIA TRA SQUADRA, STAFF TECNICO E SOCIETÀ
Con la squadra che si appresta ad affrontare la trasferta di Veroli prima della partita prenatalizia del 22 al Palatriccoli contro Imola, Altero Lardinelli, Amministratore Unico dell’Aurora Basket, fa un bilancio di questa prima parte del campionato: “ un bilancio positivo e realista” spiega Lardinelli. “positivo perché è lo spirito che ha animato la società dall’inizio. Il rischio di questa stagione era quello di vedere la Fileni BPA impegnata in un campionato minore, per le note difficoltà economiche.
Il concorso di partner storici e nuovi e dei soci che ci hanno dato fiducia ha scongiurato questa eventualità.
Abbiamo una squadra competitiva nonostante un budget dimezzato rispetto a tre anni fa. Possiamo contare su atleti di alto livello come Maggioli e Rocca grazie al fatto che per giocare a Jesi hanno scelto di rinunciare a compensi superiori, anche del doppio: questo perché riconoscono la serietà consolidata della nostra società.
Il nostro obiettivo è quello di continuare a giocare in Lega Due e di poter disputare un campionato tranquillo e, ad oggi, siamo in linea e quindi soddisfatti. A voler essere realisti, avremmo potuto avere un paio di vittorie in più al nostro attivo, ma la squadra sta lavorando per trovare la giusta amalgama in quanto composta da elementi giovanissimi, che non avevano mai giocato insieme e che stanno comunque dimostrando grande volontà, affiatamento e attaccamento alla società.
Il coach Piero Coen sta facendo un buon lavoro, anche se condizionato da una serie di infortuni Maggioli in preparazione, Rocca bloccato per diverse partite e adesso Jukic. Non dobbiamo dimenticare che la Squadra al completo si è allenata solamente per una settimana da quando è iniziato il campionato.
Certo, l’infortunio di Jukic non ci voleva, prima di gennaio non potremo contare di nuovo su di lui. Quello che va evidenziato e che merita un apprezzamento, è la tenacia con cui il giocatore ha affrontato l’incidente, continuando a battersi in campo per portare a casa la vittoria con tre dita della mano sinistra fratturate. La squadra e l’intera società gli sono riconoscenti, come penso lo sia anche il pubblico dei tifosi che assistono agli incontri con spirito costruttivo.
La squadra è stata costruita corta e adesso senza Jukic le rotazioni sono ridotte all’osso, stiamo lavorando per trovare degli sponsor che ci possano permettere di intervenire sul mercato e dare allo Staff quel giocatore in più che ci possa permettere di aiutare la Squadra a raggiungere la vittoria.
Apprezziamo “I Regi”, gruppo di tifosi che si è costituito di recente e che concepisce il tifo come noi, essere vicini alla propria squadra, senza insulti agli avversari e tanto meno senza insulti alla squadra amica e al suo staff. Un modo costruttivo di vivere lo sport che deve contagiare anche quella piccolissima parte di pubblico che, durante gli incontri, assume atteggiamenti avversi e provocatori.
La società non lo merita e soprattutto non serve a portare risultati.
Nessuno è obbligato a venire al palazzetto se non apprezza il nostro gioco e il nostro lavoro e ci piacerebbe che il pubblico stesso si opponesse ad atteggiamenti che rovinano spettacolo e atmosfera.
Una vera squadra non è fatta solo da chi scende in campo.
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Con la squadra che si appresta ad affrontare la trasferta di Veroli prima della partita prenatalizia del 22 al Palatriccoli contro Imola, Altero Lardinelli, Amministratore Unico dell’Aurora Basket, fa un bilancio di questa prima parte del campionato: “ un bilancio positivo e realista” spiega Lardinelli. “positivo perché è lo spirito che ha animato la società dall’inizio. Il rischio di questa stagione era quello di vedere la Fileni BPA impegnata in un campionato minore, per le note difficoltà economiche.
Il concorso di partner storici e nuovi e dei soci che ci hanno dato fiducia ha scongiurato questa eventualità.
Abbiamo una squadra competitiva nonostante un budget dimezzato rispetto a tre anni fa. Possiamo contare su atleti di alto livello come Maggioli e Rocca grazie al fatto che per giocare a Jesi hanno scelto di rinunciare a compensi superiori, anche del doppio: questo perché riconoscono la serietà consolidata della nostra società.
Il nostro obiettivo è quello di continuare a giocare in Lega Due e di poter disputare un campionato tranquillo e, ad oggi, siamo in linea e quindi soddisfatti. A voler essere realisti, avremmo potuto avere un paio di vittorie in più al nostro attivo, ma la squadra sta lavorando per trovare la giusta amalgama in quanto composta da elementi giovanissimi, che non avevano mai giocato insieme e che stanno comunque dimostrando grande volontà, affiatamento e attaccamento alla società.
Il coach Piero Coen sta facendo un buon lavoro, anche se condizionato da una serie di infortuni Maggioli in preparazione, Rocca bloccato per diverse partite e adesso Jukic. Non dobbiamo dimenticare che la Squadra al completo si è allenata solamente per una settimana da quando è iniziato il campionato.
Certo, l’infortunio di Jukic non ci voleva, prima di gennaio non potremo contare di nuovo su di lui. Quello che va evidenziato e che merita un apprezzamento, è la tenacia con cui il giocatore ha affrontato l’incidente, continuando a battersi in campo per portare a casa la vittoria con tre dita della mano sinistra fratturate. La squadra e l’intera società gli sono riconoscenti, come penso lo sia anche il pubblico dei tifosi che assistono agli incontri con spirito costruttivo.
La squadra è stata costruita corta e adesso senza Jukic le rotazioni sono ridotte all’osso, stiamo lavorando per trovare degli sponsor che ci possano permettere di intervenire sul mercato e dare allo Staff quel giocatore in più che ci possa permettere di aiutare la Squadra a raggiungere la vittoria.
Apprezziamo “I Regi”, gruppo di tifosi che si è costituito di recente e che concepisce il tifo come noi, essere vicini alla propria squadra, senza insulti agli avversari e tanto meno senza insulti alla squadra amica e al suo staff. Un modo costruttivo di vivere lo sport che deve contagiare anche quella piccolissima parte di pubblico che, durante gli incontri, assume atteggiamenti avversi e provocatori.
La società non lo merita e soprattutto non serve a portare risultati.
Nessuno è obbligato a venire al palazzetto se non apprezza il nostro gioco e il nostro lavoro e ci piacerebbe che il pubblico stesso si opponesse ad atteggiamenti che rovinano spettacolo e atmosfera.
Una vera squadra non è fatta solo da chi scende in campo.
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